Garanzia del Credito 2025: Come Funziona e Quando Richiederla per Imprese e Startup
La garanzia del credito è uno strumento fondamentale per facilitare l’accesso al credito da parte di imprese, startup e liberi professionisti, soprattutto nei casi in cui non siano disponibili garanzie reali sufficienti (come ipoteche o fideiussioni). Consiste nell’intervento di un soggetto pubblico o privato che si impegna a rimborsare in tutto o in parte il finanziamento concesso da una banca o da un intermediario finanziario, in caso di insolvenza del beneficiario.
L’obiettivo principale della garanzia del credito è ridurre il rischio per gli istituti di credito, permettendo così a imprese anche di piccole dimensioni, con poca storia bancaria o patrimoniale, di ottenere prestiti a condizioni più favorevoli.
A cosa serve la garanzia del credito?
Facilitare l’accesso ai finanziamenti bancari, soprattutto per PMI, startup, imprese femminili e giovanili;
Ridurre il costo del finanziamento, grazie a tassi di interesse agevolati;
Velocizzare le tempistiche di istruttoria, grazie alla solidità della garanzia pubblica;
Superare la mancanza di garanzie personali, requisito spesso richiesto dal sistema bancario.
I principali strumenti di garanzia in Italia
Tra i principali strumenti attivi a livello nazionale e regionale ci sono:
Fondo di Garanzia per le PMI: gestito da Mediocredito Centrale, offre una garanzia pubblica fino all’80% su prestiti bancari destinati a micro, piccole e medie imprese, comprese quelle a conduzione femminile;
Garanzia Giovani e Donne: linee di garanzia specificamente dedicate a imprese giovanili e femminili, con semplificazioni procedurali;
Garanzie regionali: attivate tramite i Confidi o fondi rotativi locali, in alcuni casi a copertura del 100% dell’importo finanziato;
Garanzie europee (come COSME e InvestEU): per startup innovative, imprese digitali o con progetti di internazionalizzazione.
Quando è utile richiederla?
La garanzia del credito è utile in fase di:
Avvio d’impresa, quando non si dispone ancora di bilanci solidi;
Espansione aziendale, per finanziare investimenti in beni strumentali, ricerca, export o transizione digitale;
Richiesta di microcredito da parte di donne disoccupate, lavoratrici autonome o imprese individuali;
Partecipazione a bandi pubblici che prevedono la necessità di cofinanziamento bancario.
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